sabato 12 maggio 2012

CARO ANTOINE


Caro Antoine,
oggi sono lieto e ti voglio con me.
Ho finito ora di leggerti, ti ho sorseggiato come si fa con il vino buono.
Ero nei tuoi pensieri e tu ora sei e sarai nei miei. Sempre.
Siamo vivi amico mio, rallegrati te ne prego.
Sorrido spesso pensandoti.
Sorrido rivolgendomi al cielo- convinto che prima o poi- sentirò un fragore assordante e una grande ombra oscurerà il sole sulla mia testa.
Così ti vedrò sorvolare nel cielo, come sospeso e fermo. Indimenticabile.
Condivideremo una contentezza non nostra che sarà bello provare.
Spartiremo volentieri un morso di leggerezza che ci renderà sazi dopo tutti i nostri digiuni.
Caro Antoine, cosa davvero ci divide? Diecimila metri di cielo? Un deserto? Un freddo invero che gela anche le lacrime?
Nulla amico caro.
Tutto quello che divide gli uomini, unisce invece quelli come noi.
Tu mi concedi uno tra i doni più belli: il poter dire cose sciocche e un po' banali senza provare alcun imbarazzo. 
Caro Antoine quando verrai? Il mio viso si è fatto serio...
Sappiamo che la felicità per essere tale deve svanire in fretta, consumarsi in fretta e rivelarsi nell'attimo dopo.
E forse per questo sappiamo anche che va premurosamente attesa, come il tuo volo sopra la mia testa.
Non tardare Antoine.


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