sabato 2 giugno 2012

SCAVI fuori e SCAVI dentro

Apriamo le danze?
Scavo a mano.
Piccone e badile.
Cinque ore in due.
Sono uno dei "fortunatissimi" due!

PS
Se qualche brillantone suggerisce l'uso di un escavatore o simili, lascio qui un vaffanculo per sicurezza.
Il numero di tubi e scarichi e cavi e sorprese che passano in una casa come questa sono innumerevoli.
Scavo per rifacimento impianto di riscaldamento
in villa padronale del 1600.
Con impianto precedente datato 1937.

Sembra lungo da morire vero?
Lo è!
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In prossimità di ogni calorifero nell'abitazione, c'è il collegamento
tra la colonna principale e le varie diramazioni.



Faccio questo lavoro da quasi vent'anni e una delle cose che soffro di più è la sensazione fortissima che sento di un'ostinata e voluta ricerca di umiliazione. Come se non bastasse lavorare duramente ma fosse necessario privarsi di qualunque altra cosa.
Come il tempo di ammirare un fiore, di scambiare una parola, di vivere un'emozione.
VIETATO.
Ma faccio quello che posso per fottermene.
Pur non smettendo di lavorare...


A volte riconosco che dopo delle faticate inumane, specie come questa quando sono anche in piena dieta e con i primi caldi che ti spezzano le gambe, si prova un inspiegabile piacere per essere arrivato a tanto.
Ma dura il tempo di una doccia e di un crollo sul divano.
Dopo aver calottato con sabbia e cemento i tubi per proteggerli, si procede riempiendo e ricoprendo lo scavo.

Quasi quasi sembra che non abbiamo fatto nulla...








 FINE.
 DETTAGLIO:


PRIMA.


DOPO.











Per un muratore standard io sono una deplorevole vergogna!
Francamente ho ben altri problemi.
Non provo alcuna soddisfazione: mi manca in tutto e per tutto quella che ritengo la qualità minima con cui desidero vivere la mia vita.

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