Sono il bianco invero del cielo
prima che sia tempesta.
Sono il vento che fischia tra i canneti.
Sono acqua cheta che aggira le rocce.
Sono il lupo che fugge al richiamo del branco.
Sono il sospiro trattenuto nell’attesa.
Sono i dieci secondi che passano tra quando ti schiacci le palle e inizia il dolore.
Sono il primo fiocco di neve che cade d'inverno.
Sono la sintesi di mille uomini sbagliati e imperfetti, non ritenendomi nemmeno un uomo.
Sono il formicolio nelle labbra, l’istante eterno in cui esse si fermano prima che nasca un bacio.
Sono il serpente piumato e l’altro volto... quello feroce di un condor spietato.
Sono il vento che fischia tra i canneti.
Sono acqua cheta che aggira le rocce.
Sono il lupo che fugge al richiamo del branco.
Sono il sospiro trattenuto nell’attesa.
Sono i dieci secondi che passano tra quando ti schiacci le palle e inizia il dolore.
Sono il primo fiocco di neve che cade d'inverno.
Sono la sintesi di mille uomini sbagliati e imperfetti, non ritenendomi nemmeno un uomo.
Sono il formicolio nelle labbra, l’istante eterno in cui esse si fermano prima che nasca un bacio.
Sono il serpente piumato e l’altro volto... quello feroce di un condor spietato.
Sono una puttana pentita ma che continua a darla via.
Sono l'anima di un colibrì a cui vengono tenute ferme le ali.
Sono il canto delle sirene di Ulisse, il veleno incolore nel calice di nettare
buono.
Sono il porto meno sicuro dove attraccare.
L’isola più impervia e misteriosa dove si possa naufragare.
E se sarai abbastanza furbo sfiderai a braccia il mare aperto pur di non restare.
Sono l’inquieto.
Sono l’ultimo.
Sono un angelo cattivo che teme di guardare in viso Dio.
Sono il porto meno sicuro dove attraccare.
L’isola più impervia e misteriosa dove si possa naufragare.
E se sarai abbastanza furbo sfiderai a braccia il mare aperto pur di non restare.
Sono l’inquieto.
Sono l’ultimo.
Sono un angelo cattivo che teme di guardare in viso Dio.
Cammino per universi e spazi
infiniti.
Sono colui che raccoglie i frammenti di un cuore ammalato, di altri cuori ammalati.
Per consolare, condividere. Ma davvero?
Sono il goffo tentativo di lenire dei peccati e perdonare sè stesso.
Sono un’ombra anche quando manca il sole.
Sono colui che raccoglie i frammenti di un cuore ammalato, di altri cuori ammalati.
Per consolare, condividere. Ma davvero?
Sono il goffo tentativo di lenire dei peccati e perdonare sè stesso.
Sono un’ombra anche quando manca il sole.
Sono tutto quello che pensi di me, anche se non lo sono.
Ma se passi di qui nel tuo silenzio o nella tua indifferenza, e non comprendi o ignori la mia e la tua solitudine, allora le mie parole sono vuote- e svaniscono.
Ma se passi di qui nel tuo silenzio o nella tua indifferenza, e non comprendi o ignori la mia e la tua solitudine, allora le mie parole sono vuote- e svaniscono.
E non esisto.
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