giovedì 22 marzo 2012

LAVORI INGRATI... GRAZIE

Questa mattina mi sono svegliato prima del solito, come se le 06.00 non fosse già un orario infame.
Un piccolo "mal di vivere", per altro non particolarmente giustificato.
Trovo strabiliante come certi lavori ingrati riescano a spazzare via qualunque crisi esistenziale, a fronte di una concreta e immediata da affrontare.
Devo caricare a mano, un furgone di terra maledetta.
Il piccolo paese dove sono nato è diventato vecchio, o più onestamente va ammesso che è sempre stato vecchio.
A differenza di quei grossi paesi di periferia pieni di carisma e indipendenza, è probabilmente rimasto soffocato dalla vicinanza alla città, dall'abbraccio di una madre apprensiva, dall'incapacità di crescere e costruirsi una propria identità.
Un esempio forte di questo invecchiare precoce è la scuola media, che non avendo più ragazzi da accogliere è da anni diventata un centro anziani.
Così capita che invece di sentirmi muratore mi senta più badante, pronto ad assecondare arzilli pensionati con il passo più lungo della gamba.
Gamba che poi immancabilmente cede.
Per queste persone il sorriso è la mia moneta, ma devo ammettere che oggi saranno cazzi amari.
Dalle mie parti questo tipo di terra la chiamano BOMBA, non so esattamente la ragione- forse perché è dura come il ferro delle bombe durante la seconda guerra mondiale, o perché dopo un pò che la incidi sollevi e sposti, ti tireresti una bomba!
La sola cosa buona è che sarò solo in questa impresa senza gloria.
Cos' potrò deliberatamente prendermela con Dio senza troppo riguardo, e fare quei miei discorsi che agli altri non funzionano mai.
E' straordinario come un pezzo di terra argillosa e muta, abbia tanto da insegnare.
Non piove da più di quattro mesi, e guardala come trattiene avidamente acqua, come si appiccica quando scavi, quando la sollevi e la rovesci nella cariola dovendo battere sul bordo ogni singolo colpo.
Ricordo la mia professoressa d'agraria, una donna minuta ma risoluta, seria e preparata.
Con quella sua vocina stridula si faceva in quattro per farci capire la differenza tra questa e quell'altra zolla.
Rido e penso che sarebbe bastato un buon badile e un fottuto metro quandro di questa terra carogna, per avere tutto estremamente chiaro.












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