martedì 30 ottobre 2012

CORRISPONDENZA D'AMOROSI SENSI


NON SO QUANTO TEMPO FA HO SCRITTO QUESTE PAROLE, MA RILEGGENDOLE OGGI PER UNO DI QUEI CURIOSI "CASI" DELLA VITA, HO DESIDERATO POSARLO QUI.


Ognuno di noi porta con sé un intimo dolore per qualcuno che non c'è più.
La sofferenza silenziosa che ci fa sentire soli, la difficoltà di condividere perché quel magone è così grande che nessuno può capire.
Eppure appartiene a ognuno di noi, e come poche cose al mondo, ci unisce e ci rende uguali.
Che siano gli amati nonni, l'adorato fratello, la mamma che ci ha lasciato davvero troppo presto, la zia speciale, l'amico di sempre, il marito imperfetto ma perfetto, il papà meraviglioso o il figlio perduto innaturalmente, ognuno di noi vive ogni giorno con un vuoto, il formicolio di una mutilazione alla quale anche la tecnologia si arrende.
Non esiste il sollievo- non cerchiamo alcun sollievo.
Provo a guardare il dolore e capirlo, vorrei offrirgli offrirmi un senso.

Il dolore non è altro che amore in una delle sue espressioni più vere e intense.

Il dolore annulla tutte le differenze, e non c'è ricco o povero, non esistono nelle lacrime i tratti di nessuna razza.
Il dolore è la cosa più universale che esista e per quanto le religioni se le giochino tutte per tirare l'acqua al proprio mulino non possono spezzare un legame così forte che ci lega tutti quanti.

In questi giorni andrà in scena il grande spettacolo, la corsa pazza al fiore fresco, trucco e parrucco della lapide trascurata.
"Vasche" su e giù per cimiteri, pranzo al sacco per i più accaniti, comitati d'accoglienza improvvisati all'ingresso.
Ma per la prima volta nella mia vita metto da parte sciocchi polemici discorsi, e mi accorgo che tutto questo ci sta: per qualche giorno in cui il dolore si concede un filo di leggerezza ed esce dal suo torbido silenzio.
Possiamo capire e accettare, anche senza condividere, le buone ragioni degli altri.

Forse ero troppo coinvolto e ho scritto male e in modo confuso: questo era il mio abbraccio aperto a tutte le creature del mondo che come me hanno un vuoto che nessuno colmerà, ma che non deve renderci soli.
Le persone che ci hanno amato non credo affatto che vogliano vederci soltanto piangere al loro ricordo. Non lo credo affatto.

Nessun commento:

Posta un commento